mercoledì 22 febbraio 2012

Inizia la campagna "mobilitiamoBICI"

"MobilitiamoBIci" è il nome della campagna informativa a sostegno della bicicletta promossa dalla nostra polisportiva Ancona Social Club. C'è bisogno in questa città di promuovere tra i cittadini un nuovo modo di spostarsi nella maniera più volontaria possibile e divertente. Far tornare in bicicletta chi si muove nella città, o nel quartiere, per andare a lavoro, per andare a scuola, per passeggiare alla domenica, per altri mille motivi è lo scopo di questa campagna informativa a sostegno di questo mezzo. I giorni della neve hanno bloccato il traffico,tranne le nostre biciclette che si ritrovano a sostenere 34 blogger promotori della campagna #salvaiciclisti, che con altri migliaia come noi, chiediamo in maniera forte e decisa maggiori tutele chi sostiene la scelta di muoversi ecologicamente nelle città italiane. La campagna "mobilitamobici" ha l’obiettivo di diffondere l'utilizzo della bicicletta tra i cittadini, e convincere le istituzioni locali a mettere in pratica fin da subito forme a sostegno di una mobilità ciclabile, per far si che Ancona, città poco abituata a questo mezzo, sviluppi una cultura ciclabile.
Non c'è bisogno di grandi opere, basta una cultura a pedali...mobilitiamoBICI

Potete trovare tutte le iniziative e gli sviluppi della campagna nel link della pagina.

giovedì 16 febbraio 2012

CAMPAGNA #SALVACICLISTI

La campagna di questi giorni  che impazza sul web #salvaiciclisti per la tutela di chi usa la bicicletta per spostarsi nella città lanciata dal times è sbarcata anche in Italia.
34 blogger riprendono il manifesto del giornale londinese e tramite hosting e gruppo facebook lanciano la campagna ecologista a favore di una mobilità ciclistica per tutte le città italiane. Come Polisportiva Ancona Social Club, da subito abbiamo aderito a questa grande iniziativa, da tempo ci battiamo per una mobilità ciclistica nella nostra città promovendo l’utilizzo di questo mezzo, pulito e non inquinante. In questa campagna nazionale c’è anche un po’ della nostra città, un piccolo contributo al gruppo lo dà un nostro ciclista urbano, disegnando un logo subito ben voluto da tutta la rete, divenuto simbolo della campagna in tutti i media nazionali ed europei.

Di seguito il manifesto del times:

1) Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per  legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta,  specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di  finire sotto le ruote.
2) I 500 incroci più pericolosi del paese  devono essere individuati, ripensati e dotati di semafori preferenziali  per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere  eventuali ciclisti presenti sul lato'.
3) 'Dovrà essere condotta  un'indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta  nella nazione e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti.
4) Il 2% del budget dell'Anas dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione.
5) La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la  sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di  guida'.
6) 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.
7) I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di  piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema  di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla B******.
8) Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.


Per aderire e seguire la campagna nazionale:


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lunedì 6 febbraio 2012

Lo spazio urbano...




Diciamo che nella nostra città lo spazio urbano è poco considerato è crediamo che sia giunto il momento di aprire un confronto su come la strada che è il primo bene comune in cui viviamo sia gestita male. Ci piace vedere questo aspetto dal punto di vista delle attività che mettiamo in campo, e tracciarne un profilo su come sia necessario intervenire per rimettere al centro la strada sotto l’aspetto sportivo e sociale.
Oggi lo spazio urbano e le sue strutture soffrono a causa delle poche risorse a disposizione degli enti locali a causa dei continui tagli effettuati dalle manovre economiche, ed affermano come sia prioritario costruire un percorso per rimettere al centro i diritti delle persone che vivono gli spazi urbani. 
Andare in bicicletta nella città, per noi, è la fotografia di come le risorse pubbliche siano state investite in maniera insostenibile, costruendo “non luoghi” sviluppando una mobilità selvaggia sia sotto il profilo ambientale che sociale. I continui tagli ai trasporti pubblici, spingono i cittadini ad usare in maniera abnorme mezzi privati, congestionando le strade, con la conseguenza di soffocare uno sviluppo sostenibile della città. Più saranno i mezzi privati in circolazione, meno saranno i cittadini che sceglieranno di muoversi in maniera sostenibile, a causa della scarsissima sicurezza che c’è nella strada, e dei pochi mezzi collettivi disponibili. La carenza di spazi urbani sicuri, ostacola il diritto di cittadinanza da parte dell’utenza debole: migranti, disabili, anziani, bambini, producendo sempre più un non confronto, limitando il diritto di espressione e di mobilità. Lo vediamo con le strutture sportive abbandonate, sono simboli di un’arretramento di tutta una società civile. Ci chiediamo come sia paradossale continuare a chiedere la crescita quando non si riesce nemmeno a mantenere lo stato sociale attuale, in nome dello spread e delle borse mondiali.
Dal nostro punto di vista i parchi, i giardini, le strade con infrastrutture adeguate per l’utenza debole, le piazze sono elementi da cui c’è la possibilità di uscire dalla crisi economica e sociale in cui viviamo, investendo sempre più nella multiculturalità, rimettendo al centro della politica l’individuo e i suoi diritti. Crediamo fortemente che il diritto allo sport, alla mobilità, alla cittadinanza sono diritti che passano attraverso la riappropriazione di quel bene comune che è lo spazio urbano, inventandolo e costruendolo con nuove pratiche partecipative e democratiche, che possano mettere al centro le esigenze di tutta la società urbana che vive quotidianamente la città.